Iscritta alla facoltà di Sociologia alla Sapienza di Roma, decisi di scrivere la mia tesi di laurea negli Stati Uniti. Ad Austin, in Texas, mi sono avvicinata per curiosità alla logopedia, poi è diventa la mia professione e la mia passione. Infatti, dopo avere discusso la mia tesi di laurea in Sociologia, a Roma, nel 1995, mi sono subito trasferita ad Austin, in Texas, per cominciare la mia avventura nella facoltà di Logopedia. Mi sono laureata in Logopedia nel 1999 e nel 2001 mi sono specializzata nella facoltà di Scienze e Disturbi della Comunicazione alla University of Texas di Austin.
Dal 1997 al 2001, ho preso parte a numerosi programmi di screening, valutazione e terapia su bambini e bambine con difficoltà del linguaggio. In particolare, ha partecipato al Hanen Parent Training Program per conto della clinica dello Speech and Hearing Center alla University of Texas di Austin, al Preschool Screening Team indetto dalla Speech and Hearing Clinic della University of Texas di Austin, ho lavorato per l’ospedale di Georgetown HealthCare System nell’omonima città e, dal 2000 al 2001, ho lavorato nella scuola materna ed elementare alla Naumann Elementary School di Leander, in Texas, dove ho approfondito la mia esperienza con bambine e bambine con disturbi dello spettro autistico.
L’esperienza negli Stati Uniti d’America, mi ha permesso di effettuare valutazioni e terapie in lingua inglese ed italiana. Da quando ho deciso di tornare a Roma per condividere il mio bagaglio di conoscenza nel mio paese di origine, ho collaborato con molteplici scuola materne, elementari e medie della città e ho messo la mia esperienza e competenza al servizio di diverse strutture, quali, la UILDM (Unione Italiana Lotta Distrofia Muscolare), la Medicasa (Attività Sanità di Air Liquide in Italia) e diverse ASL.
1) Ogni persona è unica. Per questo motivo il mio approccio terapeutico è sempre personalizzato e diverso per ogni paziente.
2) Early intervention! Early intervention! Early intervention! Direttamente dagli Stati Uniti ho importato la ferma convinzione dell’importanza dell’intervento tempestivo, ovvero del trattamento effettuato al momento giusto, senza perdere tempo. Aspettare troppo può significare rischiare di compromettere lo sviluppo comunicativo, linguistico, scolastico e socio-relazionale di bambini e bambine con ritardi o disturbi del linguaggio.
3) All’interno dello studio, le principali figure di riferimento del bambino o della bambina, come genitori, ma anche maestri, maestre, nonni, nonne e baby sitter sono sempre attivamente coinvolti nel processo terapeutico a partire dalla informazione. Informare sulla natura delle difficoltà e di come poterle affrontarle è un elemento chiave per la riuscita della terapia. Soprattutto nella fascia 0-3 anni, qualora possibile, il mio metodo comprende sia l’utilizzo della terapia diretta con il piccolo o la piccola sia la terapia indiretta che prevede che la figura di riferimento del bambino o della bambina sia partecipe in uno stimolante processo chiamato Parent Training.